Closing your eyes to imagine this world is not enough… likely to imagine it, hard to pierce through it. Here a high-level mind, eyes careful to the tiniest details and an infallible hearing are not necessary… what you need is just your heart. That’s the only way these puppets come alive… those hybrids, half kids half animals, sometimes unappreciated and outcasts, sometimes vicious and ferocious, they narrate a world made of mournful hints, soaked with dark mood, deeply soiled with seemingly surreal atmosphere. The inside gets into the outside: everything seems made up, but in an instant you can feel the absolute reality hidden in it. Through a technically childish style you can perceive them: discomfort, anguish and melancholy soar to the air as the smoke of ancient chimneys… likely to imagine it, hard to pierce through it, impossible to come out of it
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Thursday, July 5, 2012

Poetics

Mikol ha ideato un mondo tutto suo, fatto di note malinconiche, tenebrose, intrise di umor nero, imbrattato da atmosfere apparentemente surreali.
<< Tutto è più reale di quanto possa sembrare>> sostiene. I personaggi di Mikol, sono gli stessi in cui si identifica nel momento di massima solitudine e incomprensione. Racconta di un universo interiore che si fa esteriore: dall’astratto passa allo stato concreto narrando un mondo che inizialmente appare inventato e immaginato, ma un istante dopo si percepisce quanto di più reale esso nasconda.
Elabora condizioni, pensieri e concetti con uno stile tecnicamente infantile e li presenta ai nostri occhi. Crea anche situazioni metaforiche e figurative utilizzando tematiche di vita quotidiana. Costante è l’equilibrio tra lo stile bambinesco e i contenuti di attualità. Con i suoi fantocci ci propone la realtà, il mondo vero in cui viviamo. Genera con essi situazioni di disagio, di malinconia, di ironia.
Le sue illustrazioni sono molto personali, in quanto create seguendo una poetica ben precisa e definita. Con esse Mikol vuole soprattutto enfatizzare, o meglio esorcizzare, la rabbia ostinata che prova nei confronti del mondo d’oggi e invitare le persone a conoscere l’uomo per quello che è veramente. Vuol prendere in esame il mondo in cui viviamo, ma soprattutto vuol farci capire quanto l’uomo possa risultare crudele. Pone davanti ai nostri occhi due aspetti opposti che fanno parte dell’umanità: da un lato riscontriamo personaggi incompresi, emarginati, diversi, che rappresentano l‘anima dell’ uomo;dall’altro lato ci imbattiamo in pupazzi brutali, crudeli, che agiscono invece secondo la loro mente malvagia.
Mikol è adirata e dispiaciuta nei confronti del mondo. Vuol riscoprire quei valori che si stanno via via perdendo in questo mondo corrotto dal denaro. Tutto viene in qualche modo “sottovalutato”: l’uomo è troppo impegnato per accorgersi della bellezza della natura, delle piccole cose e dei piccoli gesti. L’uomo ha quasi del tutto annullato i veri valori, li ha sepolti, per lasciare spazio alla sua meschinità. Il mondo ormai è ai piedi dell’uomo. Viene continuamente calpestato, ignorato, danneggiato. L’uomo è avido, scellerato, malvagio e la sua stoltezza sta sovrastando ogni cosa. La saggezza e l’umiltà sono valori rimasti ad un ristrettissimo gruppo.
Viviamo in mondo in cui la giustizia è stata archiviata. La massificazione possiede anche lati svantaggiosi: la gente si raggruppa, forma un insieme compatto e se ottiene la maggioranza impone e dirige. Ma è giusto ciò che propone? Sono giuste le sue azioni? Non sempre la maggioranza è sinonimo di giustizia. << Quella umana, sostengo sia una “brutta razza” >>. L’uomo sta diventando sempre più sfrontato e menefreghista. Conosce la cattiveria, la vendetta, lo sfruttamento. Non possiamo definirlo un istinto di sopravvivenza il nostro. Siamo solo accecati dal pensiero di sovrastare quelli della nostra specie, di ucciderli se necessario, ma percosa? Per gelosia? Per denaro? L’uomo vive, giorno dopo giorno, di surplus creati da lui stesso, ma che può farne a meno ed eliminare. Gli animali invece conoscono quello che considero l’autentico istinto di sopravvivenza. La parola stessa ne esprime il vero concetto che porta loro a mangiare ed uccidere per sopravvivere; questo fa parte della loro natura e del cerchio della vita.
Ma l’uomo, va oltre la natura. A volte sente perfino il bisogno di sfidarla. L’uomo è stato dotato di ragione, creando cose stupefacenti ma distruggendone altrettante. Viviamo in un mondo ormai commercializzato, in cui le persone hanno addirittura dimenticato i loro ricordi. Questa nuova vita è frenetica, accelerata, ci porta a fare le cose in fretta senza troppi pensieri. Non ci fa gustare l’odore che ha la pioggia, l’emozione di un temporale, la beltà di un albero, di un fiore e tutti gli innumerevoli doni di Madre Natura.
<< Ho la speranza che in qualche modo l’uomo ritrovi se stesso, che faccia mente locale e si purifichi da quelle comodità e futilità che lo hanno portato ad essere un ignobile. Desidererei che gli uomini tornassero ad assaporare le cose importanti, quelle che contano veramente. Spero, anche in un futuro lontano, di poter regalare ai miei occhi e al mio cuore ancora le emozioni della natura, delle piccole cose; godermi quelli che sono i veri momenti e quelli per cui vale la pena vivere, come l’udire l’onda marina frangersi sullo scoglio... >>.

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