Closing your eyes to imagine this world is not enough… likely to imagine it, hard to pierce through it. Here a high-level mind, eyes careful to the tiniest details and an infallible hearing are not necessary… what you need is just your heart. That’s the only way these puppets come alive… those hybrids, half kids half animals, sometimes unappreciated and outcasts, sometimes vicious and ferocious, they narrate a world made of mournful hints, soaked with dark mood, deeply soiled with seemingly surreal atmosphere. The inside gets into the outside: everything seems made up, but in an instant you can feel the absolute reality hidden in it. Through a technically childish style you can perceive them: discomfort, anguish and melancholy soar to the air as the smoke of ancient chimneys… likely to imagine it, hard to pierce through it, impossible to come out of it
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Tuesday, July 3, 2012

Bio

Indossando l’etichetta di “diversa” fin dai primi anni della sua esistenza, etichetta che si era posta intenzionalmente, Mikol nasce il 14 settembre 1985 in un piccolo paesino della provincia ferrarese, situato a est della città. Con la famiglia trascorre le giornate nella casa di campagna, tra gli animali del cortile e giocando con qualunque cosa le capiti a tiro. Occupava il suo tempo con oggetti che, agli occhi degli altri, apparivano futili; trasformava oggetti e accessori di scarto, rifiuti e ogni singola sciocchezza, in qualcosa con cui trascorre l’intero pomeriggio. Già dai primi anni di scuola dimostra grande creatività e fantasia. Con ritagli di carta componeva sagome, con la terra intrisa d’acqua dava vita a piccole “sculture” a forma di animali, copiava su fogli le copertine delle cassette dei cartoni Disney... Aveva alcuni problemi di comunicazione verbale, soprattutto con gli adulti. Con la sua creatività riusciva ad esprimere ciò che a parole non era ingrado di fare. Se ne stava silenziosamente in disparte ore ed ore, disegnando, fantasticando e pensando a come impiegare qualunque mezzo utilizzabile. Cercava quindi, con sue doti da “piccola artista”, di farsi comprendere in qualche modo. Non ha avuto un’ infanzia travagliata, anche se ammette di non ricordare felicemente i primi otto anni di scuola.
<< Mi sentivo a disagio con i ragazzi della mia età. Non andavo d’accordo con loro, benché non mi emarginassero. Ai miei occhi apparivano solamente subdoli, ipocriti. Quindi diciamo che il mio “isolamento”, se così può esser definito, è stato volontario. Ero una bambina normalissima, più che timorosa ero molto riservata e taciturna. Ma nel silenzio, il mio cervello non smetteva mai di osservare, analizzare e concludere. Non ero io a sentirmi superiore, erano gli altri ragazzini ad essere troppo stupidi >> Sostiene. Ben presto quindi erige un mondo tutto suo; una dimensione in cui regna il parallelismo tra realtà e fantasia, libertà e malinconia. Non è un mondo in cui nascondersi o esiliarsi, ma è un mondo in cui vivere in armonia, in cui esprimere le proprie sensazioni, emozioni e tutti gli stati d’animo che l’accompagnano nella vita; un mondo che compensa quello reale in cui abita. Il suo turbamento era principalmente non tanto l’essere diversa fisicamente, quanto interiormente. I suoi pensieri, i suoi valori e il suo mondo l’hanno resa “diversa” agli occhi delle persone comuni. Era semplicemente incompresa. Nessuno ha mai compreso le sue intenzioni e le sue azioni. Anche se circondata da innumerevoli persone, si sentiva interiormente e psicologicamente sola. Non riusciva ad afferrare se era lei la persona “diversa” in questione o l’unica “normale”. Ma si rendeva conto di non essere come gli altri. Piena di vita, solare e disponibile in un momento.. L’attimo successivo malinconica, pessimista, afflitta e tormentata. La sua personalità è pregna di sfaccettature: << Credo di soffrire fortemente di crisi d’identità. La mia vita è un susseguirsi di stati d’animo differenti tra loro… da quelli che provocano malessere psicofisico a quelli che mi portano a ridere un’intera giornata.
A 14 anni lascia la casa di campagna per trasferirsi in città col fratello maggiore. Vive a Ferrara per cinque anni, frequentando l’Istituto d’Arte “Dosso Dossi” e diplomandosi nel 2004. Lo stesso anno si iscrive all’Accademia di Belle Arti e si stabilisce a Bologna per i tre anni successivi. La città le va stretta, si sente intrappolata a causa di diversi fattori. I lcondominio non fa per lei, abituata a spazi liberi e aperti. Il rapporto con la natura, a lei così caro, si attenua sempre di più. Il verde in cui precedentemente era immersa è praticamente inesistente e tutto ha un sapore così amaro. Spossata dalla malinconia e dallo stress, che si percuotono sul suo fisico, decide di tornare alla casa di campagna per sprofondare in ciò che si era allontanato da lei. Nel 2008 si laurea in Grafica d'Arte - Arti Visive con ottimi voti. Ha dedicato diversi anni alla realizzazione di libri d’artista scritti e illustrati ideandone le fiabe. Durante il suo percorso accademico ha approfondito le tecniche incisorie come acquaforte, puntasecca, ceramolle, acquatinta, xilografia, litgrafia e serigrafia. Il suo interesse è passato successivamente dalla tecnica dell'incisione alla fotografia digitale. Attualmente si occupa di fotografia e manipolazione digitale, senza dimenticare l'emozione che prova nel disegno e nella tecnica dell'olio su tela.

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