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Short Preview
Closing your eyes to imagine this world is not enough… likely to imagine it, hard to pierce through it. Here a high-level mind, eyes careful to the tiniest details and an infallible hearing are not necessary… what you need is just your heart. That’s the only way these puppets come alive… those hybrids, half kids half animals, sometimes unappreciated and outcasts, sometimes vicious and ferocious, they narrate a world made of mournful hints, soaked with dark mood, deeply soiled with seemingly surreal atmosphere. The inside gets into the outside: everything seems made up, but in an instant you can feel the absolute reality hidden in it. Through a technically childish style you can perceive them: discomfort, anguish and melancholy soar to the air as the smoke of ancient chimneys… likely to imagine it, hard to pierce through it, impossible to come out of it…
These works of art are copyright reserved
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 2.5 Italia.
Sunday, November 25, 2012
Friday, July 27, 2012
Friday, July 20, 2012
Thursday, July 12, 2012
Sunday, July 8, 2012
First Exhibition 7th July
I want to thank you all for your presence at my first exhibition in Dublin.I am always happy to meet people who show interest in my art. So enjoy and see you on the next exhibition!
Grazie a tutti per la partecipazione. Alla prossima mostra!
Grazie a tutti per la partecipazione. Alla prossima mostra!
Saturday, July 7, 2012
Thursday, July 5, 2012
Poetics
Mikol ha ideato un mondo tutto suo, fatto di note malinconiche, tenebrose, intrise di umor nero, imbrattato da atmosfere apparentemente surreali.
<< Tutto è più reale di quanto possa sembrare>> sostiene. I personaggi di Mikol, sono gli stessi in cui si identifica nel momento di massima solitudine e incomprensione. Racconta di un universo interiore che si fa esteriore: dall’astratto passa allo stato concreto narrando un mondo che inizialmente appare inventato e immaginato, ma un istante dopo si percepisce quanto di più reale esso nasconda.
Elabora condizioni, pensieri e concetti con uno stile tecnicamente infantile e li presenta ai nostri occhi. Crea anche situazioni metaforiche e figurative utilizzando tematiche di vita quotidiana. Costante è l’equilibrio tra lo stile bambinesco e i contenuti di attualità. Con i suoi fantocci ci propone la realtà, il mondo vero in cui viviamo. Genera con essi situazioni di disagio, di malinconia, di ironia.
Le sue illustrazioni sono molto personali, in quanto create seguendo una poetica ben precisa e definita. Con esse Mikol vuole soprattutto enfatizzare, o meglio esorcizzare, la rabbia ostinata che prova nei confronti del mondo d’oggi e invitare le persone a conoscere l’uomo per quello che è veramente. Vuol prendere in esame il mondo in cui viviamo, ma soprattutto vuol farci capire quanto l’uomo possa risultare crudele. Pone davanti ai nostri occhi due aspetti opposti che fanno parte dell’umanità: da un lato riscontriamo personaggi incompresi, emarginati, diversi, che rappresentano l‘anima dell’ uomo;dall’altro lato ci imbattiamo in pupazzi brutali, crudeli, che agiscono invece secondo la loro mente malvagia.
Mikol è adirata e dispiaciuta nei confronti del mondo. Vuol riscoprire quei valori che si stanno via via perdendo in questo mondo corrotto dal denaro. Tutto viene in qualche modo “sottovalutato”: l’uomo è troppo impegnato per accorgersi della bellezza della natura, delle piccole cose e dei piccoli gesti. L’uomo ha quasi del tutto annullato i veri valori, li ha sepolti, per lasciare spazio alla sua meschinità. Il mondo ormai è ai piedi dell’uomo. Viene continuamente calpestato, ignorato, danneggiato. L’uomo è avido, scellerato, malvagio e la sua stoltezza sta sovrastando ogni cosa. La saggezza e l’umiltà sono valori rimasti ad un ristrettissimo gruppo.
Viviamo in mondo in cui la giustizia è stata archiviata. La massificazione possiede anche lati svantaggiosi: la gente si raggruppa, forma un insieme compatto e se ottiene la maggioranza impone e dirige. Ma è giusto ciò che propone? Sono giuste le sue azioni? Non sempre la maggioranza è sinonimo di giustizia. << Quella umana, sostengo sia una “brutta razza” >>. L’uomo sta diventando sempre più sfrontato e menefreghista. Conosce la cattiveria, la vendetta, lo sfruttamento. Non possiamo definirlo un istinto di sopravvivenza il nostro. Siamo solo accecati dal pensiero di sovrastare quelli della nostra specie, di ucciderli se necessario, ma percosa? Per gelosia? Per denaro? L’uomo vive, giorno dopo giorno, di surplus creati da lui stesso, ma che può farne a meno ed eliminare. Gli animali invece conoscono quello che considero l’autentico istinto di sopravvivenza. La parola stessa ne esprime il vero concetto che porta loro a mangiare ed uccidere per sopravvivere; questo fa parte della loro natura e del cerchio della vita.
Ma l’uomo, va oltre la natura. A volte sente perfino il bisogno di sfidarla. L’uomo è stato dotato di ragione, creando cose stupefacenti ma distruggendone altrettante. Viviamo in un mondo ormai commercializzato, in cui le persone hanno addirittura dimenticato i loro ricordi. Questa nuova vita è frenetica, accelerata, ci porta a fare le cose in fretta senza troppi pensieri. Non ci fa gustare l’odore che ha la pioggia, l’emozione di un temporale, la beltà di un albero, di un fiore e tutti gli innumerevoli doni di Madre Natura.
<< Ho la speranza che in qualche modo l’uomo ritrovi se stesso, che faccia mente locale e si purifichi da quelle comodità e futilità che lo hanno portato ad essere un ignobile. Desidererei che gli uomini tornassero ad assaporare le cose importanti, quelle che contano veramente. Spero, anche in un futuro lontano, di poter regalare ai miei occhi e al mio cuore ancora le emozioni della natura, delle piccole cose; godermi quelli che sono i veri momenti e quelli per cui vale la pena vivere, come l’udire l’onda marina frangersi sullo scoglio... >>.
<< Tutto è più reale di quanto possa sembrare>> sostiene. I personaggi di Mikol, sono gli stessi in cui si identifica nel momento di massima solitudine e incomprensione. Racconta di un universo interiore che si fa esteriore: dall’astratto passa allo stato concreto narrando un mondo che inizialmente appare inventato e immaginato, ma un istante dopo si percepisce quanto di più reale esso nasconda.
Elabora condizioni, pensieri e concetti con uno stile tecnicamente infantile e li presenta ai nostri occhi. Crea anche situazioni metaforiche e figurative utilizzando tematiche di vita quotidiana. Costante è l’equilibrio tra lo stile bambinesco e i contenuti di attualità. Con i suoi fantocci ci propone la realtà, il mondo vero in cui viviamo. Genera con essi situazioni di disagio, di malinconia, di ironia.
Le sue illustrazioni sono molto personali, in quanto create seguendo una poetica ben precisa e definita. Con esse Mikol vuole soprattutto enfatizzare, o meglio esorcizzare, la rabbia ostinata che prova nei confronti del mondo d’oggi e invitare le persone a conoscere l’uomo per quello che è veramente. Vuol prendere in esame il mondo in cui viviamo, ma soprattutto vuol farci capire quanto l’uomo possa risultare crudele. Pone davanti ai nostri occhi due aspetti opposti che fanno parte dell’umanità: da un lato riscontriamo personaggi incompresi, emarginati, diversi, che rappresentano l‘anima dell’ uomo;dall’altro lato ci imbattiamo in pupazzi brutali, crudeli, che agiscono invece secondo la loro mente malvagia.
Mikol è adirata e dispiaciuta nei confronti del mondo. Vuol riscoprire quei valori che si stanno via via perdendo in questo mondo corrotto dal denaro. Tutto viene in qualche modo “sottovalutato”: l’uomo è troppo impegnato per accorgersi della bellezza della natura, delle piccole cose e dei piccoli gesti. L’uomo ha quasi del tutto annullato i veri valori, li ha sepolti, per lasciare spazio alla sua meschinità. Il mondo ormai è ai piedi dell’uomo. Viene continuamente calpestato, ignorato, danneggiato. L’uomo è avido, scellerato, malvagio e la sua stoltezza sta sovrastando ogni cosa. La saggezza e l’umiltà sono valori rimasti ad un ristrettissimo gruppo.
Viviamo in mondo in cui la giustizia è stata archiviata. La massificazione possiede anche lati svantaggiosi: la gente si raggruppa, forma un insieme compatto e se ottiene la maggioranza impone e dirige. Ma è giusto ciò che propone? Sono giuste le sue azioni? Non sempre la maggioranza è sinonimo di giustizia. << Quella umana, sostengo sia una “brutta razza” >>. L’uomo sta diventando sempre più sfrontato e menefreghista. Conosce la cattiveria, la vendetta, lo sfruttamento. Non possiamo definirlo un istinto di sopravvivenza il nostro. Siamo solo accecati dal pensiero di sovrastare quelli della nostra specie, di ucciderli se necessario, ma percosa? Per gelosia? Per denaro? L’uomo vive, giorno dopo giorno, di surplus creati da lui stesso, ma che può farne a meno ed eliminare. Gli animali invece conoscono quello che considero l’autentico istinto di sopravvivenza. La parola stessa ne esprime il vero concetto che porta loro a mangiare ed uccidere per sopravvivere; questo fa parte della loro natura e del cerchio della vita.
Ma l’uomo, va oltre la natura. A volte sente perfino il bisogno di sfidarla. L’uomo è stato dotato di ragione, creando cose stupefacenti ma distruggendone altrettante. Viviamo in un mondo ormai commercializzato, in cui le persone hanno addirittura dimenticato i loro ricordi. Questa nuova vita è frenetica, accelerata, ci porta a fare le cose in fretta senza troppi pensieri. Non ci fa gustare l’odore che ha la pioggia, l’emozione di un temporale, la beltà di un albero, di un fiore e tutti gli innumerevoli doni di Madre Natura.
<< Ho la speranza che in qualche modo l’uomo ritrovi se stesso, che faccia mente locale e si purifichi da quelle comodità e futilità che lo hanno portato ad essere un ignobile. Desidererei che gli uomini tornassero ad assaporare le cose importanti, quelle che contano veramente. Spero, anche in un futuro lontano, di poter regalare ai miei occhi e al mio cuore ancora le emozioni della natura, delle piccole cose; godermi quelli che sono i veri momenti e quelli per cui vale la pena vivere, come l’udire l’onda marina frangersi sullo scoglio... >>.
Tuesday, July 3, 2012
Bio
Indossando l’etichetta di “diversa” fin dai primi anni della sua esistenza, etichetta che si era posta intenzionalmente, Mikol nasce il 14 settembre 1985 in un piccolo paesino della provincia ferrarese, situato a est della città. Con la famiglia trascorre le giornate nella casa di campagna, tra gli animali del cortile e giocando con qualunque cosa le capiti a tiro. Occupava il suo tempo con oggetti che, agli occhi degli altri, apparivano futili; trasformava oggetti e accessori di scarto, rifiuti e ogni singola sciocchezza, in qualcosa con cui trascorre l’intero pomeriggio. Già dai primi anni di scuola dimostra grande creatività e fantasia. Con ritagli di carta componeva sagome, con la terra intrisa d’acqua dava vita a piccole “sculture” a forma di animali, copiava su fogli le copertine delle cassette dei cartoni Disney... Aveva alcuni problemi di comunicazione verbale, soprattutto con gli adulti. Con la sua creatività riusciva ad esprimere ciò che a parole non era ingrado di fare. Se ne stava silenziosamente in disparte ore ed ore, disegnando, fantasticando e pensando a come impiegare qualunque mezzo utilizzabile. Cercava quindi, con sue doti da “piccola artista”, di farsi comprendere in qualche modo. Non ha avuto un’ infanzia travagliata, anche se ammette di non ricordare felicemente i primi otto anni di scuola.
<< Mi sentivo a disagio con i ragazzi della mia età. Non andavo d’accordo con loro, benché non mi emarginassero. Ai miei occhi apparivano solamente subdoli, ipocriti. Quindi diciamo che il mio “isolamento”, se così può esser definito, è stato volontario. Ero una bambina normalissima, più che timorosa ero molto riservata e taciturna. Ma nel silenzio, il mio cervello non smetteva mai di osservare, analizzare e concludere. Non ero io a sentirmi superiore, erano gli altri ragazzini ad essere troppo stupidi >> Sostiene. Ben presto quindi erige un mondo tutto suo; una dimensione in cui regna il parallelismo tra realtà e fantasia, libertà e malinconia. Non è un mondo in cui nascondersi o esiliarsi, ma è un mondo in cui vivere in armonia, in cui esprimere le proprie sensazioni, emozioni e tutti gli stati d’animo che l’accompagnano nella vita; un mondo che compensa quello reale in cui abita. Il suo turbamento era principalmente non tanto l’essere diversa fisicamente, quanto interiormente. I suoi pensieri, i suoi valori e il suo mondo l’hanno resa “diversa” agli occhi delle persone comuni. Era semplicemente incompresa. Nessuno ha mai compreso le sue intenzioni e le sue azioni. Anche se circondata da innumerevoli persone, si sentiva interiormente e psicologicamente sola. Non riusciva ad afferrare se era lei la persona “diversa” in questione o l’unica “normale”. Ma si rendeva conto di non essere come gli altri. Piena di vita, solare e disponibile in un momento.. L’attimo successivo malinconica, pessimista, afflitta e tormentata. La sua personalità è pregna di sfaccettature: << Credo di soffrire fortemente di crisi d’identità. La mia vita è un susseguirsi di stati d’animo differenti tra loro… da quelli che provocano malessere psicofisico a quelli che mi portano a ridere un’intera giornata.
A 14 anni lascia la casa di campagna per trasferirsi in città col fratello maggiore. Vive a Ferrara per cinque anni, frequentando l’Istituto d’Arte “Dosso Dossi” e diplomandosi nel 2004. Lo stesso anno si iscrive all’Accademia di Belle Arti e si stabilisce a Bologna per i tre anni successivi. La città le va stretta, si sente intrappolata a causa di diversi fattori. I lcondominio non fa per lei, abituata a spazi liberi e aperti. Il rapporto con la natura, a lei così caro, si attenua sempre di più. Il verde in cui precedentemente era immersa è praticamente inesistente e tutto ha un sapore così amaro. Spossata dalla malinconia e dallo stress, che si percuotono sul suo fisico, decide di tornare alla casa di campagna per sprofondare in ciò che si era allontanato da lei. Nel 2008 si laurea in Grafica d'Arte - Arti Visive con ottimi voti. Ha dedicato diversi anni alla realizzazione di libri d’artista scritti e illustrati ideandone le fiabe. Durante il suo percorso accademico ha approfondito le tecniche incisorie come acquaforte, puntasecca, ceramolle, acquatinta, xilografia, litgrafia e serigrafia. Il suo interesse è passato successivamente dalla tecnica dell'incisione alla fotografia digitale. Attualmente si occupa di fotografia e manipolazione digitale, senza dimenticare l'emozione che prova nel disegno e nella tecnica dell'olio su tela.
<< Mi sentivo a disagio con i ragazzi della mia età. Non andavo d’accordo con loro, benché non mi emarginassero. Ai miei occhi apparivano solamente subdoli, ipocriti. Quindi diciamo che il mio “isolamento”, se così può esser definito, è stato volontario. Ero una bambina normalissima, più che timorosa ero molto riservata e taciturna. Ma nel silenzio, il mio cervello non smetteva mai di osservare, analizzare e concludere. Non ero io a sentirmi superiore, erano gli altri ragazzini ad essere troppo stupidi >> Sostiene. Ben presto quindi erige un mondo tutto suo; una dimensione in cui regna il parallelismo tra realtà e fantasia, libertà e malinconia. Non è un mondo in cui nascondersi o esiliarsi, ma è un mondo in cui vivere in armonia, in cui esprimere le proprie sensazioni, emozioni e tutti gli stati d’animo che l’accompagnano nella vita; un mondo che compensa quello reale in cui abita. Il suo turbamento era principalmente non tanto l’essere diversa fisicamente, quanto interiormente. I suoi pensieri, i suoi valori e il suo mondo l’hanno resa “diversa” agli occhi delle persone comuni. Era semplicemente incompresa. Nessuno ha mai compreso le sue intenzioni e le sue azioni. Anche se circondata da innumerevoli persone, si sentiva interiormente e psicologicamente sola. Non riusciva ad afferrare se era lei la persona “diversa” in questione o l’unica “normale”. Ma si rendeva conto di non essere come gli altri. Piena di vita, solare e disponibile in un momento.. L’attimo successivo malinconica, pessimista, afflitta e tormentata. La sua personalità è pregna di sfaccettature: << Credo di soffrire fortemente di crisi d’identità. La mia vita è un susseguirsi di stati d’animo differenti tra loro… da quelli che provocano malessere psicofisico a quelli che mi portano a ridere un’intera giornata.
A 14 anni lascia la casa di campagna per trasferirsi in città col fratello maggiore. Vive a Ferrara per cinque anni, frequentando l’Istituto d’Arte “Dosso Dossi” e diplomandosi nel 2004. Lo stesso anno si iscrive all’Accademia di Belle Arti e si stabilisce a Bologna per i tre anni successivi. La città le va stretta, si sente intrappolata a causa di diversi fattori. I lcondominio non fa per lei, abituata a spazi liberi e aperti. Il rapporto con la natura, a lei così caro, si attenua sempre di più. Il verde in cui precedentemente era immersa è praticamente inesistente e tutto ha un sapore così amaro. Spossata dalla malinconia e dallo stress, che si percuotono sul suo fisico, decide di tornare alla casa di campagna per sprofondare in ciò che si era allontanato da lei. Nel 2008 si laurea in Grafica d'Arte - Arti Visive con ottimi voti. Ha dedicato diversi anni alla realizzazione di libri d’artista scritti e illustrati ideandone le fiabe. Durante il suo percorso accademico ha approfondito le tecniche incisorie come acquaforte, puntasecca, ceramolle, acquatinta, xilografia, litgrafia e serigrafia. Il suo interesse è passato successivamente dalla tecnica dell'incisione alla fotografia digitale. Attualmente si occupa di fotografia e manipolazione digitale, senza dimenticare l'emozione che prova nel disegno e nella tecnica dell'olio su tela.
Sunday, July 1, 2012
Vampiri - la Genesi -
-Nonna, nonna,
raccontami una storia! -
disse la piccola Ania.
- Va bene, ma dopo a nanna …-
C’era una volta
una terra remota dove cadeva ininterrottamente
la pioggia.
Ma in una notte buia e gelida
lo scroscio d’acqua
si trasformò in
una pioggia di sangue.
Inzuppando il terreno,
la pioggia penetrò, giungendo
anche nelle fosse dei cimiteri
e nei corpi ormai decomposti.
Il sangue iniziò a fluire
nelle vene dei cadaveri
dando vita a mostri rossi.
Sorsero così i primi vampiri che
seminando terrore e vittime
in ogni città, divennero
i sovrani di tutta la Terra.
Esaurito il sangue fresco
si estinsero milioni di anni fa
ma si dice che quando
la pioggia si fa pesante
e rossastra, i vampiri stanno
in agguato pronti a tornare ...
raccontami una storia! -
disse la piccola Ania.
- Va bene, ma dopo a nanna …-
C’era una volta
una terra remota dove cadeva ininterrottamente
la pioggia.
Ma in una notte buia e gelida
lo scroscio d’acqua
si trasformò in
una pioggia di sangue.
Inzuppando il terreno,
la pioggia penetrò, giungendo
anche nelle fosse dei cimiteri
e nei corpi ormai decomposti.
Il sangue iniziò a fluire
nelle vene dei cadaveri
dando vita a mostri rossi.
Sorsero così i primi vampiri che
seminando terrore e vittime
in ogni città, divennero
i sovrani di tutta la Terra.
Esaurito il sangue fresco
si estinsero milioni di anni fa
ma si dice che quando
la pioggia si fa pesante
e rossastra, i vampiri stanno
in agguato pronti a tornare ...
L'impaziente Bambina dai piedi di Zucca
Tanto tempo fa nacque una bambina
che aveva al posto dei piedi due grandi zucche.
La bambina divenne lo zimbello della scuola e tutti la deridevano.
Tutti tranne un’anziana signora che faceva la stilista in pensione.
Un giorno le disse: - Non piangere bella bimba, mi è venuta un’idea!
Vedrai che presto tutti vorranno avere fantastici piedi di zucca come i tuoi!
Ma la bambina, ormai disillusa, non ebbe pazienza e un pomeriggio di gennaio
si tagliò i piedi, morendo dissanguata.
Il mese seguente le scarpe zucca erano ormai di gran moda
e a scuola tutti i bambini le indossavano.
che aveva al posto dei piedi due grandi zucche.
La bambina divenne lo zimbello della scuola e tutti la deridevano.
Tutti tranne un’anziana signora che faceva la stilista in pensione.
Un giorno le disse: - Non piangere bella bimba, mi è venuta un’idea!
Vedrai che presto tutti vorranno avere fantastici piedi di zucca come i tuoi!
Ma la bambina, ormai disillusa, non ebbe pazienza e un pomeriggio di gennaio
si tagliò i piedi, morendo dissanguata.
Il mese seguente le scarpe zucca erano ormai di gran moda
e a scuola tutti i bambini le indossavano.
Il destino dei ciclopi
Il bambino con un solo occhio
gioca sempre col suo ranocchio
moscacieca o nascondino
è felice di averlo vicino.
Ma un giorno di dicembre
il ranocchio s’ammala seriamente
e nel giro di poche ore
resta stecchito e muore.
Il bambino con l’occhio lacrimante
Pensa e decide in un istante
- Pur di non restare solo a giocare
Muoio anch’io per poterlo ritrovare!-
E presa una corda bella grossa
s’impicca all’albero in una sola mossa.
Ma avrà fatto i conti bene
per tornare a giocare insieme?
Che il ranocchio in santità
in Paradiso se ne va
ma il bambino suicidato
all’Inferno è condannato.
gioca sempre col suo ranocchio
moscacieca o nascondino
è felice di averlo vicino.
Ma un giorno di dicembre
il ranocchio s’ammala seriamente
e nel giro di poche ore
resta stecchito e muore.
Il bambino con l’occhio lacrimante
Pensa e decide in un istante
- Pur di non restare solo a giocare
Muoio anch’io per poterlo ritrovare!-
E presa una corda bella grossa
s’impicca all’albero in una sola mossa.
Ma avrà fatto i conti bene
per tornare a giocare insieme?
Che il ranocchio in santità
in Paradiso se ne va
ma il bambino suicidato
all’Inferno è condannato.
next exhibition
Welcome to my new creations...
***Next exhibition on 7 th July 2012*** in Ranelagh Dublin
Send me an e-mail please to confirm your presence
***Next exhibition on 7 th July 2012*** in Ranelagh Dublin
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Saturday, June 30, 2012
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